Sogno di una notte di Primavera

J. W. Goethe scriveva: “La natura non ha sistema, ha vita, è vita e sequenza da un centro sconosciuto a un confine non conoscibile”.  Natura come liberazione di forze, come tensione verso la trasformazione e l’erosione delle gabbie che circondano l’io.  Ma è anche riflesso autobiografico, specchio puntuale della cronaca della nostra esistenza: è il dolore della perdita, ma allo stesso tempo è gioia per la ricostruzione in un nuovo flusso, verso un nuovo equilibrio.  Si arrende per rinascere a nuova vita.
La mia ambizione è fare in modo che l’opera, che per sua natura sembra un cristallo sospeso nel tempo, conservi le tracce dell’irreversibilità del tempo stesso. E così l’astrazione non è in grado di cancellare totalmente le sue singolarità. Attraverso il continuo confronto con la natura, spero si instilli nell’opera una vibrazione imprevedibile, in modo che ogni volta che lo sguardo si posa su di essa dopo esserne stato distolto, avverta che qualcosa le è sfuggito. Come quando si guardano le nuvole.

J. W. Goethe wrote: “Nature has no system, she has life, she is life and sequence from an unknown center to a not knowable border.”  Nature as a release of forces, as a tension towards the transformation, as well as the erosion of the cages surrounding the ego.  But she is also autobiographical reflection, timely mirror of the chronicle of our existence: she is the pain of the loss, but at the same time she is joy for a reconstruction into a new stream, towards a new equilibrium.  She gives up to be reborn to a new life.
My ambition is to ensure that the work, which by its nature looks like a crystal suspended from time, keeps traces of the irreversibility of time itself. And so abstraction is not capable of totally erasing its singularities. Through the continuous comparison with nature, I hope an unpredictable vibration is instilled in the work, so that every time the gaze rests on it after being diverted from it, it warns that something has escaped it. Like when looking at the clouds.

Cappuccetto verde, arancio, viola, rosa (site-specific installation, 2004)

Agapantus Umbrellatus (2007)
lampada a stelo. pannolenci, velluto, seta, nastro di cotone, filo di ferro e “corpo”
steam lamp, cloth, velvet, silk, cotton, ribbon, wire, “body”
cm 230×120 diam.

Amaryllis Papillio (2003)
trespolo in ferro per gabbietta. pannolenci, velluto, seta, nastro di cotone, filo di ferro e “corpo”
iron cage perch. cloth, velvet, silk, cotton, ribbon, wire,”body”
cm 60×45 diam.

Chasmanthe Floribunda (2003)
gabbietta in ferro. pannolenci, velluto, seta, nastro di cotone, filo di ferro e “corpo”
small iron cage, cloth, velvet, silk, cotton, ribbon, wire,”body”
cm 60×45 diam.

 Goderizia Alta semplice in miscuglio (2003)
appendiabiti in ferro battuto, pannolenci, velluto, seta, nastro di cotone, filo di ferro e “corpo”, lavoro ricamato a mano
wrought iron hang coat, pannolenci, velvet, silk, cotton, ribbon, wire, “body”, hand-sewn works
200x80x60 cm

Gypsophila Elegans in miscuglio (2003)
letto in ferro battuto, pannolenci, velluto, seta, nastro di cotone, filo di ferro e “corpo”
wrought iron bed, cloth, velvet, silk, cotton, ribbon, wire, “body”
cm 140x200x260

Olimpia Impatiens millefolium (2003)
poltroncina in ferro. pannolenci, velluto, seta, nastro di cotone, filo di ferro e “corpo”
iron garden chair, cloth, velvet, silk, cotton, ribbon, wire, “body”
cm 90x100x120

Petunia superbissima (2007)
lampadario, pannolenci, velluto, seta, nastro di cotone, filo di ferro e “corpo”
chandelier, cloth, velvet, silk, cotton, ribbon, wire, “body”
cm 230×120 diam.